La pioggia che brucia dentro, seguito di "Una notte sotto le stelle"

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Enid Crystal West
view post Posted on 18/6/2010, 11:09




SPOILER (click to view)
Eccomi qui con il seguito di "Una notte sotto le stelle" La storia sarà incentrata ancora su Ville, Laura e gli HIM ma ci sarà un nuova focalizzazione..non dico altro ..spero vi piacerà.. a presto ^^ :valociao:


Il seguito di "Una notte sotto le stelle". una storia che si intreccia alla vita di coppia di Ville e Laura. Federica ha finalmente raggiunto il suo sogno di diventare una cantante professionista assieme alla sua migliore amica Laura. Ma sarà davvero felice.. le basterà il successo o arriverà qualcosa d'inaspettato, forse voluto, a sconvolgerle la vita?


PROLOGO





-Ti rendi conto.. Laura oddio, ci ha chiesto un autografo e di fare una foto con lui. Ed era pure carino il tipo..- Federica non la smetteva più di parlare, ancora presa da quanto era appena successo.
-Io.. mi rendo conto solo che.. se non respiro.. schiatto a terra.. e tu dovrai continuare.. da solista.- ansimò l’altra accasciandosi a terra, la schiena appoggiata alla porta dell’appartamento.
-Ma Laura, questo vuol dire che stiamo diventando famose: oggi uno, domani due o tre, il giorno dopo ancora altri.- sì, come no. Peccato che quegli “altri” avessero anticipato la loro visita “assalendole” in gruppo. Fatto sta che erano scappate via correndo, pur di non soffocare in mezzo ai nuovi e inaspettati fan.
-Ora capisco cosa intendeva Ville per tenersi in forma, semplicemente tornando a casa a piedi. Diavolo Federica. Ci siamo fatte la maratona dagli studi fino a casa perché un ragazzo ci ha riconosciute e voleva assolutamente una stupida firma.. e come se non bastasse, ha pure chiamato i suoi amici.. se deve essere così ogni giorno, io mi procuro un autista.- sbuffò riprendendo a respirare normalmente. Si alzò e si diresse in cucina.
“Ho bisogno di caffè.. nero, senza zucchero. Vi prego, caffè!” Ecco sentiva anche le vocine nella testa che le urlavano di aver bisogno di una “non proprio sana” dose di caffeina. La ragazza cercò un po’ tra i ripiani ma inorridì scoprendo che non ce n’era traccia.
-Fede, dimmi che hai una scorta di caffè da qualche parte..- si voltò verso l’amica. Questa di rimando si schiaffò una mano in fronte.
-Ecco cosa avevo dimenticato di comprare ieri.. oddio scusami, ti prego non mi uccidere.- e si gettò ai piedi di Laura guardandola supplice.
Uno sbuffò stizzito e divertito allo stesso tempo.
-Dai alzati, prima che cambi idea. Comunque io del mio caffè non faccio a meno: vado al bar qui all’angolo. Se passa..- disse aprendo di nuovo la porta dell’appartamento. Saltò dallo spavento quando davanti a lei comparve un giovane uomo, i capelli ricci nascosti nell’immancabile cuffia color prugna. –..Ville! Dio, ma vuoi che mi venga un infarto? Va bene che se devo morire vorrei farlo tra le tue braccia, ma se fosse possibile vivere ancora un paio d’annetti.. te ne sarei più che grata.- sospirò portandosi una mano al petto.
-Ciao anche a te, amore! Si, anche io sono felice di vederti.- rise lui. –Ma dove scappi? Io ero venuto a trovarti per chiederti se ti andava un caffè.. e c’è anche Tuom che ci aspetta giù.- sorrise.
-Sei la mia salvezza, Ville.- lo guardò facendogli gli occhioni dolci. Poi si girò verso l’amica e la fulminò con uno sguardo. -Fede, muoviti. Usciamo.- disse prendendo a braccetto il suo uomo.
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 20/6/2010, 19:01




SPOILER (click to view)
sperando che quella faccina si riferisse ad un "continua dai.." posto il primo capitolo del sequel




1. DISCO E CONOSCENZE







La settimana seguente, appena arrivate in studio, le ragazze videro Seppo insieme a due uomini vestiti completamente di nero, ma sorridenti.
-Ragazze, da oggi in poi lavorerete sodo.. questi due signori vi hanno ascoltato al concorso e in qualche semplicissima serata di karaoke e..- venne bloccato da uno dei due.
-..e abbiamo deciso di produrre un vostro disco!- dissero loro di recarsi immediatamente in sala incisione. Le due si guardarono intontite dalla notizia, saltando subito dopo una addosso all’altra tanta era la felicità. Giunte alla porta sentirono qualcuno suonare una melodia al pianoforte, dolce e soave. La ascoltarono. Federica ne rimase, letteralmente, rapita. Lei studiava piano da un po’ di anni a quella parte, ma le erano sempre mancate quelle finezze tecniche che rendevano le musiche così celestiali.
-Scusate non credevo sareste arrivati così presto. Mi stavo rilassando un po’.- un ragazzo abbastanza alto e slanciato si diresse verso di loro. Aveva i capelli castano chiaro, tendenti al biondo e gli occhi castani.
-Ragazze, lui è Matteo. Viene dall’Italia, dove si è diplomato in pianoforte al conservatorio Jacopo Tomadini di Udine, in Friuli Venezia Giulia, e conseguito un master al Giuseppe Verdi di Milano. Abbiamo pensato che per il vostro primo album vi potesse essere d’aiuto.- spiegarono i produttori andandosene poco dopo.
-Che tipi!- sentirono mormorare Seppo. Ma spostarono di nuovo l’attenzione sul ragazzo italiano.
-Ciao. Io, come avete capito, sono Teo. E voi dovreste essere Federica – indicò la ragazza. – e Laura, giusto?- guardò l’altra.
-Si, esattamente. Ma perché non ci fai sentire ancora qualcosa?- chiese Fede con gli occhi a cuoricino.
-Non saprei. In teoria dovreste essere voi a far sentire qualcosa al sottoscritto. In modo che mi faccia un quadro dei vostri gusti.- concluse guardando Laura.
-Oh non guardare me. È lei che suona il piano.. e anche bene. Io me la cavo un po’ con la chitarra e studio flauto.- ma non appena realizzò quello che aveva detto sbiancò.
-Bene, allora con te vedremo più avanti. Uno o due duetti nel cd ci possono stare.- rispose Teo tamburellandosi con le dita il mento. A quelle parole la giovane colse l’occasione e avvisò Seppo della pausa che si era presa. Se ne andò nel salottino della casa discografica e si mise le cuffie: in quel momento nel suo i-pod suonavano le note di Bleed Well.
In sala incisione intanto Federica e Teo parlavano dei propri gusti musicali. Di come a Matteo fosse stato offerta la possibilità di girare l’Europa e successivamente il mondo come concertista, di come lui avesse rifiutato. Di come Federica suonasse a orecchio la musica che più le piaceva e, nonostante non studiasse continuamente, riuscisse ad essere comunque considerata una brava pianista.
-E così suoni a orecchio. Beh, credo sia ora di rimediare.- e le propose di farle da insegnante.
I giorni si susseguivano quasi tutti identici. Federica e Laura provavano ogni giorno e sempre in sala incisione; erano quindi sottoposte a registrazioni continue, nel caso saltasse fuori qualcosa di buono per il disco. E proprio per questo erano le ultime di tutti gli artisti che lavoravano in sala registrazione. Un giorno, appena terminate le prove, Federica disse di voler fermarsi a provare una cosa. Aveva cominciato a piovere. Si sedette al pianoforte. Non le piaceva per niente la pioggia: riusciva a tirar fuori il suo lato nascosto, la Federica fragile e indifesa. E mentre guardava le gocce farsi sempre più fitte, una melodia malinconica le inondò la mente. Le mani scivolarono sui tasti, leggere, guidate da fili invisibili e le note riempirono la stanza.

-Devo assolutamente provare quell’assolo. Non mi convince ancora. Oddio... e fra pochi giorni abbiamo il concerto.- un uomo alto dai lunghi capelli neri e ricci stava correndo per le scale. Direzione: sala incisione. Guardò l’orologio che portava al polso. –Bene, le ragazze hanno terminato. Non dovrebbe esserci nessuno in sala. - ma arrivato davanti alla porta si bloccò sentendo una musica triste proveniente dal pianoforte.
“Ma chi è che suona?”
Si accostò e socchiuse la porta. Una ragazza era seduta al piano con gli occhi chiusi. –Federica..- sussurrò spalancando occhi e bocca. Ascoltò rapito quelle poche e facili note e la voce bassa di Federica. Poi notò delle lacrime argentee scivolare sulle guance della ragazza. Si azzardò a richiudere la porta, per lasciarla sola ma lei se ne accorse. Lo sguardo che gli regalò fu come ricevere una stilettata al cuore: odio puro. La ragazza si alzò svelta asciugandosi senza successo le lacrime, raccolse il suo giaccone e corse fuori.
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 23/6/2010, 15:36







2. SBALZI D'UMORE





Arrivata al pianerottolo del suo appartamento cercò le chiavi per entrare. Le mani le tremavano ancora e a malapena riuscì ad infilare la chiave nella toppa della serratura. Girò la maniglia ed entrò. Si calmò all’istante: era incredibile come il solo fatto di essere a casa la tranquillizzasse.
-Sono tornata. Laura? Dove sei?- chiese Fede guardandosi intorno. L’abitazione sembrava deserta.
-Ciao tesoro. Allora? Sei riuscita a provare?- disse Laura dalla cucina. Perché aveva la voce tremolante? Oltre alla sua voce però sentì una risata appena percettibile e bassa.. molto bassa.
“Ah..ok, afferrato il concetto..” rise felice.
-Laly, posso raggiungerti in cucina o rischio di trovare te e il Valo in atteggiamenti non propriamente casti?- nessuna risposta. Silenzio assoluto.
-Aha, ho beccato i piccioncini sul fatto.- disse ridendo. Laura era seduta sul ripiano della cucina ed esibiva un vistoso segno rosso sul collo. Ville l’abbracciava stretta a sé. Guardavano entrambi verso di lei, evidentemente in imbarazzo. Poi la flautista scoppiò a ridere e così il cantante a ruota.
-Direi proprio di sì. - iniziò il frontman degli HIM. –Stavolta ci hai sorpresi. Accidenti.- continuò staccandosi dalla sua ragazza. Si avvicinò a Federica eseguendo poi un baciamano impeccabile.
-Hyvää iltaa, minun suloinen pieni nukke.!- Federica arrossì e cercò con gli occhi la reazione della sua amica. Laura sapeva che Ville non le interessava ma era ugualmente gelosa di lui. Infatti..
-Ville Hermanni Valo..- esordì a denti stretti la ragazza. Nello stesso istante l’uomo si irrigidì.
“Ahia..quando mi chiama così sono guai..”
-Si..amore?- cercò di dare alla voce il tono più dolce possibile.
-Che significa quella frase? Buona sera, mia dolce bambola..MIA DOLCE BAMBOLA!!..- Laura scese dal ripiano e lo guardò. Una sola occhiata truce e Ville desiderò di non avere mai pronunciato quelle parole.
-Ma..ma tesoro..- tentò di spiegare.
-No, niente tesoro. Dille di stasera ed esci da questo appartamento. SUBITO.. quando torno non voglio trovarti qui..per nessun motivo. Mi sono spiegata ?- e se ne andò in camera. Sentirono la porta sbattere.
-Questa volta l’hai combinata grossa, Ville.- disse Federica trattenendo a stento una risata.
-Pare proprio che sia così.. comunque sì, stasera. Abbiamo deciso di uscire assieme tutti e quattro: tu, Laura, Tuom e io. Come al solito si va al Barikarpan..Se ti va, veniamo a prendervi alle 21.30, ok?- chiese il cantante uscendo.
-D’accordo. Però niente passaggio. Veniamo a piedi..- ghignò pregustandosi le urla della sua migliore amica. Raggiunse la camera di Laura. –Laly..?- nessuna risposta. –Laly, fammi entrare.- ancora nulla. Abbassò la maniglia della porta: era aperta. Entrò e si sedette sul letto della ragazza. E lei piangeva.
-Ohi, piccola! Cosa sono queste lacrime. Allora? Dai, lo sai che scherzava, no. - la abbracciò.
-Sì. Ma mi rende nervosa lo stesso. Odio quando fa il cascamorto con le altre..e lo sa che mi da fastidio. È questo che mi fa star male. Ma tranquilla non me la sono presa, né con te né con lui. Piango solo di rabbia.. adesso passa.- disse Laura asciugandosi le lacrime. Si alzò dal letto. –Che dici? Io metto quello che dici tu e tu quello che dico io?- rise.
-Fattaaaa!!- saltellò Federica fiondandosi in camera sua a cercare qualcosa di semplice ma provocante.
Tornata da Laura, la vide con in mano una maglia color prugna scuro senza spalline e una mini in stile scozzese, tutta svolazzi, fucsia e nera. Sul letto un paio di stivali neri altissimi. I Suoi stivali. Gli stivali Off-Limits come li aveva battezzati Fede. Sorrise e presentò all’amica la sua scelta. Un paio di shorts di jeans blu scuro e una maglia bianca maniche lunghe.. inesistente. Nell’altra mano anche lei un paio di stivali altissimi ma bianchi. Si cambiarono, trucco abbastanza marcato e uscirono dall’appartamento. Arrivate in strada Laura vide Fede continuare a piedi.
-Fede, ma non aspettiamo i ragazzi?- chiese.
-No, ho detto a Ville che saremmo andate al Barikarpan a piedi e ci saremmo trovati là. - sorrise sadica guardandola.

I ragazzi aspettavano già da una buona mezz’ora le due cantanti.
-Ma dove diavolo sono! Sono in ritardo..non vorrei che fosse..- uno dei due camminava su e giù borbottando.
-Ville, calmati. Hai detto che sarebbero venute a piedi, no? Saranno qui a momenti..eccole là che ti dice..- le due li avevano raggiunti correndo inseguite da una folla di ragazzine impazzite che volevano il loro autografo.
-Federica.. se non fosse che mia nonna ti adora e non me lo perdonerebbe mai , ti ucciderei. – protestò la più piccola arrivate davanti al locale.
-Si, si. Comunque.. hyvää iltaa, come state?- sorrise divertita alle facce dei due. Ville, imprecando, si era tolto la giacca e l’aveva fatta indossare a Laura, senza sentir ragioni. Ma l’espressione di Tuomas era fantastica.
Lui, però, oltre ad essere stordito dalla bellezza di Federica, non capiva il suo cambiamento d’umore improvviso. La mattina stessa, in sala incisione, l’aveva vista piangere e il suo sguardo d’odio non l’aveva certo immaginato. E ora? Sorridente, divertente e provocante..
“Chi sei davvero?” si chiese. Federica sapeva bene chi era in realtà. Una debole. Ma non lo esternava: la paura non è da forti, ma da sfigati, da falliti che vogliono farsi compatire e non lo accettava. Questo era quello che pensava la cantante.
Da quella sera tutto sembrò tornare come quel giorno. Ogni volta che pioveva Federica si fermava in studio a suonare qualche musica, piangendo. Tuomas aveva preso ad ascoltarla senza farsi vedere, in modo da evitare scenate. Le sue musiche lo rendevano triste tanto da farlo piangere con lei. La ragazza suonava quasi sempre la stessa melodia e il tastierista, sentendola così tante volte, aveva finito per impararla.
Passarono i mesi e con l’aiuto di Teo, Federica e Laura erano finalmente riuscite a produrre il loro primo album.
-Bene ora non ci resta che ascoltare il risultato.- esordì il pianista. Tutti e tre si misero le cuffie e si sedettero. Partì la musica.
-Oddio, non ci credo.- era appena finita la prima canzone e Federica già non riusciva più a stare ferma. -Ma abbiamo davvero questa voce così bella e seducente?- Laura, a sentirla, quasi si soffocò col caffè che stava bevendo e Teo scoppiò a ridere.
-Tesoro, parla per te. Io non so ancora come ho fatto a reggere quell’acuto mentre tu facevi tutti i tuoi virtuosismi. Mi sono quasi strozzata. Te sei tutta fuori.-
Il cd era davvero buono. Lo ascoltarono più di una volta anche insieme a Seppo e ai produttori, i quali confermarono l'ottimo risultato. Tuomas, intanto, era sempre più confuso. Vedere Federica cantare in sala registrazione sempre felice e al settimo cielo lo scombussolava del tutto.
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 23/6/2010, 20:02




che succede? non piace la fanfiction? :cry:
 
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darklove666
view post Posted on 27/6/2010, 10:46






adesso leggo, sono rimasta un po' indietro .....
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 28/6/2010, 10:07




oh ok scusa...^^'' fai pure con calma.. :ciao:
 
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darklove666
view post Posted on 29/6/2010, 16:49






senti ma ti dispiace se posto il link di tutto quello che hai scritto anche sul gruppo del forum che ho fatto su fb? ^^
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 29/6/2010, 20:39




ehm..ok.. ^^'' anche se preferirei non diventare famosa in questo modo :shy:
 
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darklove666
view post Posted on 1/7/2010, 15:55






su su non fare la timida ... allora posso? ^^
 
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Enid Crystal West
view post Posted on 2/7/2010, 14:59




oh e va bene.. si ..hai il mio permesso -_-
intanto io posto un altro capitoletto :LooL:




3. IL MODO GIUSTO PER CONOSCERSI?





Ormai era giunto anche Febbraio e tra registrazioni e piccole interviste non se ne erano ancora accorte. Il giorno di S. Valentino Laura decise di preparare una torta al cioccolato per Ville. Ma c’era un problema: non sapevano cosa preferisse Ville, se il cioccolato bianco, fondente o al latte. Se gli piaceva più una torta alla crema o secca. Federica allora, stufa dei suoi continui scleri, chiamò Tuomas e gli chiese aiuto. Forse lui sapeva che gusti preferiva Ville. Il tastierista si precipitò da loro e arrivato bussò. Era bagnato fradicio: fuori sembrava esserci il finimondo. Si tolse il cappello.
-Mai vista così tanta acqua ad Helsinki a Febbraio.- mormorò scrollandosi capelli e strizzandoli. La porta si aprì. -Ragazze, sono Tuo..- e venne accolto da una ragazza dai capelli corti e scuri, che gli saltò praticamente addosso. Prima di perdere completamente la visuale dell’appartamento a causa dell’assalto della donna, poté vedere che la stessa portava una canottiera di cotone verde chiaro che gli arrivava appena sopra l’ombelico e un paio di shorts da pallavolista. Aveva dovuto afferrarla per le gambe e controbilanciare il peso per evitare di cadere all’indietro.
-Tuom.. salvami ti prego. Quella è pazza..- quella voce. Appena il suo cervello la associò ad una cantante di sua conoscenza, le mani lasciarono la presa e fece scivolare la ragazza coi piedi a terra, quasi si fosse scottato.
-F-fede.. che succede? Non mi sembra che la tua coinquilina stia impazzendo..- gettò un'occhiata alla cucina e tornò alla ragazza che aveva davanti. -..mi avevi detto che vi serviva una mano a cucinare una torta, no? Beh devo avvisarti che io non sono un mago in cucina..
-Fa niente, basta che tu mi dica cosa preferisce Ville. Se cioccolato fondente, bianco o al latte e se preferisce le torte alla crema oppure quelle secche..- l’aveva preso per la giacca bagnata e l’aveva trascinato al tavolo della cucina.
Laura, che aveva osservato attenta l’intera scena dall’arrivo del tastierista, decise che non sarebbe stata una cattiva idea lasciarli soli.
“Forse è la volta buona che si capiscono.” Fece finta di ricevere un messaggio.
-Oddio, amore mio. Ragazzi scusate devo scappare. Mi è appena arrivato un messaggio di Ville. Si è preso una bella lavata e ha detto di avere la febbre.- annunciò correndo a cambiarsi. -Fede mi dispiace lasciarti da sola senza aiuto.- disse “dispiaciuta”. -Ah no, che scema. C’è Tuom ad aiutarti. Scusate davvero ma devo correre. Sono preoccupata per lui. Ci vediamo più tardi.- Uscì e corse giù nel piccolo parcheggio davanti casa. Salì sulla sua adorata Aston Martin Vanquish V12 nera, un piccolo sfizio che si era tolta con il ricavato del successo del loro cd, e partì. Meta: la tenuta di campagna dei nonni. Aveva un dolce da preparare per il suo uomo. Un sorriso divertito le comparve sulle labbra: i gusti di Ville li conosceva alla perfezione solo che Fede non ne era proprio al corrente.

Intanto Federica e Tuomas erano rimasti imbambolati a fissare la porta. Il primo a risvegliarsi fu l’uomo che con un sorriso tirato disse che forse era meglio iniziare.
-Ehm, Federica.. io a dir la verità non so di preciso cosa piaccia a Ville. Ma credo che un dolce alla crema di cioccolato potrebbe andargli.- pensò.
-D’accordo. Mettiamoci al lavoro.- disse mettendosi le mani tra i capelli. -Mmm, sì. Tuom in quello scaffale c'è la farina e lo zucchero. Io intanto preparo le altre cose.-
Erano a buon punto quando la cantante si girò e beccò Tuom con un cucchiaino in bocca e il boccio della Nutella in mano. La sua occhiata all'indirizzo del tastierista fu più che eloquente: uno sguardo omicida.
-Dammi subito il MIO boccio di Nutella o rischio di non rispondere più delle mie azioni.- gli “ringhiò” contro la ragazza.
-Sentiamo, allora. Che faresti? Mi minacceresti con il mestolo della farina? Oppure con il cucchiaio del miele?- l'uomo la stuzzicò con un sorrisino sadico.
-Tuomas Lauri Johannes Holopainen.. non provocarmi.. dammi il MIO boccio di Nutella, subito!!- replicò lei a denti stretti.
-NO!- disse lui guardandola.
-Bene. L'hai voluto tu.- Federica prese la ciotola della glassa al cioccolato e un cucchiaio. Osservò il tastierista.. e una cucchiaiata dell'impasto gli volò sul viso.
-Cosa?..questa me la paghi.- e prese il barattolo del miele. Un altro cucchiaio.. e la cantante si ritrovò i capelli appiccicosi. Fu di nuovo il turno di lei con l'impasto della torta e poi di lui con la farina.
Passarono tutto il pomeriggio insieme, tra risate e scherzi; tanto che alla fine si ritrovarono sporchi come due bambini. Federica con i capelli e le mani impiastricciate di miele e farina, Tuomas con viso e collo sporchi di glassa al cioccolato.
-Fortuna che la torta era già finita..non è rimasto nulla dell'impasto..- rise Tuomas.
-Già..nulla.- disse lei a voce bassa. Si era avvicinata all'uomo e gli aveva annusato il collo.. e gli aveva leccato via quel cioccolato che fino a poco tempo prima gli stava lanciando addosso. Il suddetto tastierista rabbrividì -Sarebbe stato un vero peccato..mi era venuto così bene.- concluse poi la cantante staccandosi e avvicinandosi al lavello per pulirsi le mani e i capelli, improvvisamente confusa da quel gesto. -Il bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra.- Tuomas non se lo fece ripetere una seconda volta: sparì dalla cucina veloce fiondandosi nel bagno. L'immagine riflessa allo specchio era quella di un ragazzo innamorato perso ma confuso. Il viso era pallido e leggere occhiaie gli segnavano il volto stanco. Si pulì alla meglio e uscì. Sentì l'acqua del lavello della cucina scorrere. Federica stava lavando i piatti che avevano utilizzato poco prima. Iniziò allora a curiosare per l'appartamento. La prima porta che aprì gli rivelò una stanza piena di poster: Epica, Within Temptation, After Forever, Laura Pausini, Céline Dion, Giorgia ed Elisa.
“Mmm, anche cantanti italiane..” ma altre due stampe attirarono la sua attenzione: sopra il letto a due piazze era appeso il megaposter dei Nightwish e accanto quello degli HIM, sui quali spiccavano nitide firme. “Ma allora era lei quella ragazzina impazzita” rise il ragazzo.
Sul letto vide sparse parti musicali.. e un flauto in argento appoggiato vicino a loro, una chitarra nell'angolo della stanza.
“Sì, senza dubbio. Questa è la stanza di Laura.” sorrise e uscì chiudendosi la porta alle spalle. Entrò in quella di fronte: rimase un attimo spiazzato. Era essenzialmente spoglia se non per due chitarre elettriche e una classica, accanto al letto, appese al loro sostegno. Niente poster, niente foto..né ritagli di riviste e giornali a differenza della camera precedente. E poi lo vide. Un telo di velluto rosso copriva un mobile vicino alla finestra. Si avvicinò e lo tolse. Non era affatto un mobile. Sgranò gli occhi: un pianoforte a parete, uguale a quello che una volta aveva a casa. Un sorriso gli spuntò sulle labbra. Decise di sedersi a suonare qualcosa.

Federica, intanto, stava ancora lavando le stoviglie.
-Ma che mi è saltato in testa.. devo essere completamente impazzita.. perché l'ho fatto. Chissà che penserà di me, ora.- chiuse il rubinetto e iniziò ad asciugare.
“Però è stato divertente tirarsi tutta quella roba” sghignazzò. -Davvero diver..- un suono giunse alle sue orecchie. Il piano. Ma questo significava che..Tuomas era entrato in camera sua e aveva scoperto dell'esistenza del pianoforte a parete sotto il telo. -Poco male..- si disse avviandosi in corridoio. -..gli chiederò di insegnarmi qualcosa e mi scuserò per il comportamento di prima.- Ma a pochi passi dalla sua camera si bloccò riconoscendo la melodia che il ragazzo aveva attaccato a suonare: la sua melodia, quella che suonava nei giorni di pioggia quando era triste. Si fiondò alla porta della stanza e, ansimando per non piangere, lo guardò indignata. Il tastierista ricambiò lo sguardo. Si alzò in piedi e la fissò negli occhi. A quel punto le gambe si mossero da sole portandola davanti all'uomo e così la mano che volò veloce. Un rumore secco. La guancia di Tuomas era rossa: il segno delle dita di Federica era inconfondibile. Il ragazzo la guardava serio, senza sbattere le ciglia. Apparentemente nemmeno toccato dal gesto.
-Come ti permetti? Tu non hai il diritto di..- gli urlò ma lui la sorprese. La afferrò per le spalle e con forza la sbatté sul muro. Dalle labbra della cantante uscì un flebile gemito di dolore, ma Tuomas non se ne curò. La baciò, senza dolcezza. Solo rabbia, impeto e pura passione. La baciò con violenza, per quello che gli parve un tempo infinito. Si staccò guardandola. Poi prese il suo cappello, appoggiato poco prima sul letto e fattole un cenno di saluto se ne andò, lasciandola lì impietrita. Federica tentò di sostenersi poggiando le mani sul muro, ma non servì. Le gambe la tradirono e scivolò a terra. Con un mano tremante si toccò le labbra, ripensando al bacio dell'uomo che se n'era appena andato.

Non pianse, non ne ebbe la forza. Non seppe dire per quanto fosse rimasta seduta a terra, fino a quando non sentì la porta dell'appartamento aprirsi. Erano le 20.30.. era rimasta lì, in camera sua per più di cinque ore.
-Fede, sono tornata.- la cantante raggiunse Laura in cucina e vide che stava riponendo una scatola nel frigorifero, ma non ci diede troppa importanza. -Allora, come è andata?- chiese alla ragazza. Federica rimise la solita maschera, quella della ragazza solare e sempre sorridente.
-Oh bene. Abbiamo fatto la torta e adesso sta cuocendo in for..- ma sbiancò quando vide Laura prendere un piatto alle sue spalle e mostrarle il contenuto.
-Era per caso questa?- esclamò l'altra ridendo. Federica fissò la torta bruciacchiata e sorrise imbarazzata. -Beh, fortuna che sono passata dai miei nonni e ne ho fatta una di “riserva”- e la ragazza in quel momento capì tutto.
-TU!!!- le puntò un dito addosso. -L'hai fatto apposta, ammettilo. Tu.. tu ci hai lasciati soli.. il messaggio.. te lo sei inventato sul momento, vero?- gridò l'altra mettendosi le mani nei capelli.
-Diciamo di sì.- sghignazzò Laura.
-Laly, ti odio a volte..- ma corse ad abbracciarla e finalmente si sfogò raccontandole tutto quello che era successo quel pomeriggio. -Ma ora sbrigati.. devi andare da Ville.. non vorrai mica lasciarlo solo stasera. Maleducata, sei senza cuore.. povero ragazzo. Tutto solo in quella torre.. vieni muoviti.- la trascinò in camera sua vestendola da capo a piedi.- Ok.. ora trucco e capelli.-
-Amore mio, lo so che ti piace coccolarmi così ma non sono la tua bambola personale..-
-Oh per stasera lo sei eccome..ecco qui.- disse guardando il suo riflesso allo specchio. -Sei perfetta.- saltellò battendo le mani come una bambina e la spinse fuori casa. -Divertitevi.- rise. “Bene ora me ne vado a letto: sono distrutta.”

 
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darklove666
view post Posted on 2/7/2010, 15:20






... fatto ... eh eh .... quando vuoi andare a vedee .. tanto mi sembra che tu sia "iscritta" anche là no? altrimenti dimmelo che ti mando il link :P


 
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Enid Crystal West
view post Posted on 4/7/2010, 19:02




un altro capitolo...e qualche rivelazione..forse



4. LA NOTIZIA – MA E' TUA QUELL'AUTO?






La mattina dopo si fece una doccia e entrò in cucina nel suo pigiama striminzito, cioè la maglietta autografata dei System Of A Down che le arrivava appena alle cosce. Recuperò il barattolo della sua adorata Nutella e un paio di fette biscottate. Si sedette sullo sgabello e iniziò a mangiare.
-Hyvää huomenta nukke.- una voce imprecisata giunse dal salotto, seguita da risate basse divertite.
-Hyvää huomenta, Migé..- rispose Federica sbadigliando ancora mezza addormentata senza rendersi conto realmente della presenza del bassista degli HIM in casa sua. Ma non fece in tempo ad avvicinare la fetta biscottata alla bocca che si bloccò realizzando la situazione. Sbattè gli occhi e si maledì per non essersi cambiata subito. Gli HIM e i Nightwish al completo se la ridevano beatamente nel suo salotto, chi seduto sul divano, chi a terra. Nell'angolo vicino al caminetto, invece, la sua coinquilina era seduta sulle gambe di Ville e abbracciata a lui, la guardava trattenendosi dal ridere.
-Kirous kirous kirous..- imprecò in un finlandese perfetto suscitando risate generali. -Laly, diavolo, quando pensavi di dirmelo che oggi avremmo avuto ospiti?-
-Mmm, beh.. ora?- un'altra ondata di risate riempì la sala. -Dai forza, ti copro io così puoi andare a vestirti.- Laura si alzò togliendosi la giacca, ma si sentì trascinare all'indietro. -Ville, che fai? Lasciami!- litigò con l'uomo per liberarsi.
-No, tu rimani qui con noi.- e poi le sussurrò all'orecchio. -Lascia fare a me.- lei non capì ma guardando nella stessa direzione del frontman vide un Tuomas imbarazzato che osservava “distrattamente” il paesaggio fuori dalla finestra. Ville fece un cenno d'intesa a tutti i presenti e alzò la voce.
-.. e qua siamo tutti impegnati a parte Tuomas. Dai Tuom, vai tu con Fede.- un mormorio d'assenso si levò dagli HIM e dai Nightwish. Il malcapitato si alzò e tolse la giacca dandola alla ragazza che li guardava, soprattutto la felice coppietta, con espressione assassina.
-Grazie. Torno subito.- annunciò sparendo nel corridoio. Un grido -..e poi io e te faremo i conti!!- tutti si osservarono preoccupati. Solo Laura rise.
-Tranquilli. Si riferiva a me. Voi siete salvi.. per il momento.-

Federica si chiuse in camera ma non passò molto tempo che si mise a ridere anche lei della sua sbadataggine. Raccattò un paio di pantaloni della Deha -di Laura- e una maglietta maniche lunghe della Diadora -sempre di Laura- e uscì raggiungendo gli altri in salotto.
-Tuomas?- l'interessato si voltò e afferrò al volo la giacca che le aveva prestato. Poi Fede si andò a sedere sulle gambe di Gas. -Ti dispiace?- gli chiese con un sorriso.
-Certo che no, piccola.- Tuomas, invece, non ne era proprio entusiasta. Guardava storto il batterista: lo voleva incenerire solo per aver dato quella risposta.. quel piccola gli aveva mandato la gelosia alle stelle, ma si trattenne dal dare voce ai suoi pensieri.
-Allora di che parlavate prima della mia entrata trionfale in pigiama?- chiese la cantante.
-Ville mi stava giusto dicendo che ci hanno chiesto di aprire la serie di concerti che si terranno a Turku la prossima settimana e che Seppo ha accettato.- disse Laura. -Quindi Fede prepara le valigie.. si parte.- si fiondò tra le braccia dell'amica e saltarono per il salotto come due bambine sotto lo sguardo perplesso dei presenti.
-Oh ma dobbiamo assolutamente provare allora.- disse ad un tratto la ragazza trascinando Laura accanto al telefono. -Chiama Teo e digli di andare immediatamente in studio.- Laura fece il numero.
-Teo? Sono Laura. Senti, i ragazzi ci hanno avvisate della decisione di Seppo: ci ha confermato la presenza ai concerti di Turku della prossima settimana.. Si, esattamente..se non è un problema per te, subito.. ok ci vediamo là. A tra poco, ciao.- chiuse la chiamata. -Ci aspetta là tra mezz'ora.- disse a Fede.
-Allora andiamo. Vi accompagniamo noi.- disse Ville guardando gli Him e in particolare Burton che aveva le chiavi del loro furgoncino in mano.
-Oh no.- esordì Federica. -Con l'Aston Martin di Laura facciamo molto prima.. vero tesoro che andiamo con la tua.- e guardò l'amica con occhi adoranti.
Uno sbuffo divertito. -Si, va bene. Andiamo con la mia.- e venne stritolata dall'abbraccio della donna accanto a lei. -Ma se mi stringi così dubitò riuscirò a guidarla.- rise.
-Ops, anteeksi!- sorrise l'altra.
-Nah, ei tarvitse huolehtia!- la flautista le scompigliò i capelli e prese le chiavi dell'auto dal ripiano del telefono.
-LAURAAAAAAA!!!- un'insieme di voci sconcertate si alzò dietro di lei. La ragazza si girò e vide gli HIM e i Nightwish guardare in basso fuori dalla finestra. O meglio, in basso dall'altra parte della strada.
-Oddio! È successo qualcosa alla mia piccola? Spostatevi, presto.- gridò lei in panico. Corse alla finestra. -O mio Dio. È tutto a posto: per fortuna è ancora tutta intera. Possiamo andare Kikka.. e ricordami di fare il pieno quando torniamo dagli studi.- si avviò verso la porta. Ma di nuovo il suo nome gridato dai presenti la fece girare.
-Che c'è ora?- chiese esasperata la ragazza.
-E' davvero tua quell'Aston Martin Vanquish V12 nera, parcheggiata qui sotto casa?- chiese Ville incredulo.
-Si, amore. È mia, perché?- un'occhiata eloquente del cantante le fece capire il motivo. -Oh Ville, non fare la lagna, ora. Sei iperprotettivo quando esco con te, lo sei quando non esco con te e ti posso capire.. ma questo no. La mia bambina non si tocca chiaro?! Ripeto: la mia bambina la guido solo io. Fede, andiamo.- le ragazze uscirono dall'appartamento lasciando i due gruppi soli in salotto. Tutti i membri delle due band risero al sentire il nomignolo dato all'auto della cantante, tranne due persone in particolare.
-Ho come l'impressione che si sia incazzata con me. Che dite?- chiese il frontman degli HIM agli altri.
-Tranquillo, amico. Fosse stata di Federica quell'auto, avrei reagito allo stesso modo.- ammise Tuomas guardando le due partire sgommando. Lo aveva ammesso davanti a tutti, finalmente. E in parte si sentiva sollevato.
 
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darklove666
view post Posted on 5/7/2010, 22:48






bene bene, quando ne hai messi alcuni in più rimetto il link di aggiornamento su fb xD
 
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24 replies since 18/6/2010, 11:09   178 views
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