oh e va bene.. si ..hai il mio permesso
intanto io posto un altro capitoletto
3. IL MODO GIUSTO PER CONOSCERSI?
Ormai era giunto anche Febbraio e tra registrazioni e piccole interviste non se ne erano ancora accorte. Il giorno di S. Valentino Laura decise di preparare una torta al cioccolato per Ville. Ma c’era un problema: non sapevano cosa preferisse Ville, se il cioccolato bianco, fondente o al latte. Se gli piaceva più una torta alla crema o secca. Federica allora, stufa dei suoi continui scleri, chiamò Tuomas e gli chiese aiuto. Forse lui sapeva che gusti preferiva Ville. Il tastierista si precipitò da loro e arrivato bussò. Era bagnato fradicio: fuori sembrava esserci il finimondo. Si tolse il cappello.
-Mai vista così tanta acqua ad Helsinki a Febbraio.- mormorò scrollandosi capelli e strizzandoli. La porta si aprì. -Ragazze, sono Tuo..- e venne accolto da una ragazza dai capelli corti e scuri, che gli saltò praticamente addosso. Prima di perdere completamente la visuale dell’appartamento a causa dell’assalto della donna, poté vedere che la stessa portava una canottiera di cotone verde chiaro che gli arrivava appena sopra l’ombelico e un paio di shorts da pallavolista. Aveva dovuto afferrarla per le gambe e controbilanciare il peso per evitare di cadere all’indietro.
-Tuom.. salvami ti prego. Quella è pazza..- quella voce. Appena il suo cervello la associò ad una cantante di sua conoscenza, le mani lasciarono la presa e fece scivolare la ragazza coi piedi a terra, quasi si fosse scottato.
-F-fede.. che succede? Non mi sembra che la tua coinquilina stia impazzendo..- gettò un'occhiata alla cucina e tornò alla ragazza che aveva davanti. -..mi avevi detto che vi serviva una mano a cucinare una torta, no? Beh devo avvisarti che io non sono un mago in cucina..
-Fa niente, basta che tu mi dica cosa preferisce Ville. Se cioccolato fondente, bianco o al latte e se preferisce le torte alla crema oppure quelle secche..- l’aveva preso per la giacca bagnata e l’aveva trascinato al tavolo della cucina.
Laura, che aveva osservato attenta l’intera scena dall’arrivo del tastierista, decise che non sarebbe stata una cattiva idea lasciarli soli.
“Forse è la volta buona che si capiscono.” Fece finta di ricevere un messaggio.
-Oddio, amore mio. Ragazzi scusate devo scappare. Mi è appena arrivato un messaggio di Ville. Si è preso una bella lavata e ha detto di avere la febbre.- annunciò correndo a cambiarsi. -Fede mi dispiace lasciarti da sola senza aiuto.- disse “dispiaciuta”. -Ah no, che scema. C’è Tuom ad aiutarti. Scusate davvero ma devo correre. Sono preoccupata per lui. Ci vediamo più tardi.- Uscì e corse giù nel piccolo parcheggio davanti casa. Salì sulla sua adorata Aston Martin Vanquish V12 nera, un piccolo sfizio che si era tolta con il ricavato del successo del loro cd, e partì. Meta: la tenuta di campagna dei nonni. Aveva un dolce da preparare per il suo uomo. Un sorriso divertito le comparve sulle labbra: i gusti di Ville li conosceva alla perfezione solo che Fede non ne era proprio al corrente.
Intanto Federica e Tuomas erano rimasti imbambolati a fissare la porta. Il primo a risvegliarsi fu l’uomo che con un sorriso tirato disse che forse era meglio iniziare.
-Ehm, Federica.. io a dir la verità non so di preciso cosa piaccia a Ville. Ma credo che un dolce alla crema di cioccolato potrebbe andargli.- pensò.
-D’accordo. Mettiamoci al lavoro.- disse mettendosi le mani tra i capelli. -Mmm, sì. Tuom in quello scaffale c'è la farina e lo zucchero. Io intanto preparo le altre cose.-
Erano a buon punto quando la cantante si girò e beccò Tuom con un cucchiaino in bocca e il boccio della Nutella in mano. La sua occhiata all'indirizzo del tastierista fu più che eloquente: uno sguardo omicida.
-Dammi subito il MIO boccio di Nutella o rischio di non rispondere più delle mie azioni.- gli “ringhiò” contro la ragazza.
-Sentiamo, allora. Che faresti? Mi minacceresti con il mestolo della farina? Oppure con il cucchiaio del miele?- l'uomo la stuzzicò con un sorrisino sadico.
-Tuomas Lauri Johannes Holopainen.. non provocarmi.. dammi il MIO boccio di Nutella, subito!!- replicò lei a denti stretti.
-NO!- disse lui guardandola.
-Bene. L'hai voluto tu.- Federica prese la ciotola della glassa al cioccolato e un cucchiaio. Osservò il tastierista.. e una cucchiaiata dell'impasto gli volò sul viso.
-Cosa?..questa me la paghi.- e prese il barattolo del miele. Un altro cucchiaio.. e la cantante si ritrovò i capelli appiccicosi. Fu di nuovo il turno di lei con l'impasto della torta e poi di lui con la farina.
Passarono tutto il pomeriggio insieme, tra risate e scherzi; tanto che alla fine si ritrovarono sporchi come due bambini. Federica con i capelli e le mani impiastricciate di miele e farina, Tuomas con viso e collo sporchi di glassa al cioccolato.
-Fortuna che la torta era già finita..non è rimasto nulla dell'impasto..- rise Tuomas.
-Già..nulla.- disse lei a voce bassa. Si era avvicinata all'uomo e gli aveva annusato il collo.. e gli aveva leccato via quel cioccolato che fino a poco tempo prima gli stava lanciando addosso. Il suddetto tastierista rabbrividì -Sarebbe stato un vero peccato..mi era venuto così bene.- concluse poi la cantante staccandosi e avvicinandosi al lavello per pulirsi le mani e i capelli, improvvisamente confusa da quel gesto. -Il bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra.- Tuomas non se lo fece ripetere una seconda volta: sparì dalla cucina veloce fiondandosi nel bagno. L'immagine riflessa allo specchio era quella di un ragazzo innamorato perso ma confuso. Il viso era pallido e leggere occhiaie gli segnavano il volto stanco. Si pulì alla meglio e uscì. Sentì l'acqua del lavello della cucina scorrere. Federica stava lavando i piatti che avevano utilizzato poco prima. Iniziò allora a curiosare per l'appartamento. La prima porta che aprì gli rivelò una stanza piena di poster: Epica, Within Temptation, After Forever, Laura Pausini, Céline Dion, Giorgia ed Elisa.
“Mmm, anche cantanti italiane..” ma altre due stampe attirarono la sua attenzione: sopra il letto a due piazze era appeso il megaposter dei Nightwish e accanto quello degli HIM, sui quali spiccavano nitide firme. “Ma allora era lei quella ragazzina impazzita” rise il ragazzo.
Sul letto vide sparse parti musicali.. e un flauto in argento appoggiato vicino a loro, una chitarra nell'angolo della stanza.
“Sì, senza dubbio. Questa è la stanza di Laura.” sorrise e uscì chiudendosi la porta alle spalle. Entrò in quella di fronte: rimase un attimo spiazzato. Era essenzialmente spoglia se non per due chitarre elettriche e una classica, accanto al letto, appese al loro sostegno. Niente poster, niente foto..né ritagli di riviste e giornali a differenza della camera precedente. E poi lo vide. Un telo di velluto rosso copriva un mobile vicino alla finestra. Si avvicinò e lo tolse. Non era affatto un mobile. Sgranò gli occhi: un pianoforte a parete, uguale a quello che una volta aveva a casa. Un sorriso gli spuntò sulle labbra. Decise di sedersi a suonare qualcosa.
Federica, intanto, stava ancora lavando le stoviglie.
-Ma che mi è saltato in testa.. devo essere completamente impazzita.. perché l'ho fatto. Chissà che penserà di me, ora.- chiuse il rubinetto e iniziò ad asciugare.
“Però è stato divertente tirarsi tutta quella roba” sghignazzò. -Davvero diver..- un suono giunse alle sue orecchie. Il piano. Ma questo significava che..Tuomas era entrato in camera sua e aveva scoperto dell'esistenza del pianoforte a parete sotto il telo. -Poco male..- si disse avviandosi in corridoio. -..gli chiederò di insegnarmi qualcosa e mi scuserò per il comportamento di prima.- Ma a pochi passi dalla sua camera si bloccò riconoscendo la melodia che il ragazzo aveva attaccato a suonare: la sua melodia, quella che suonava nei giorni di pioggia quando era triste. Si fiondò alla porta della stanza e, ansimando per non piangere, lo guardò indignata. Il tastierista ricambiò lo sguardo. Si alzò in piedi e la fissò negli occhi. A quel punto le gambe si mossero da sole portandola davanti all'uomo e così la mano che volò veloce. Un rumore secco. La guancia di Tuomas era rossa: il segno delle dita di Federica era inconfondibile. Il ragazzo la guardava serio, senza sbattere le ciglia. Apparentemente nemmeno toccato dal gesto.
-Come ti permetti? Tu non hai il diritto di..- gli urlò ma lui la sorprese. La afferrò per le spalle e con forza la sbatté sul muro. Dalle labbra della cantante uscì un flebile gemito di dolore, ma Tuomas non se ne curò. La baciò, senza dolcezza. Solo rabbia, impeto e pura passione. La baciò con violenza, per quello che gli parve un tempo infinito. Si staccò guardandola. Poi prese il suo cappello, appoggiato poco prima sul letto e fattole un cenno di saluto se ne andò, lasciandola lì impietrita. Federica tentò di sostenersi poggiando le mani sul muro, ma non servì. Le gambe la tradirono e scivolò a terra. Con un mano tremante si toccò le labbra, ripensando al bacio dell'uomo che se n'era appena andato.
Non pianse, non ne ebbe la forza. Non seppe dire per quanto fosse rimasta seduta a terra, fino a quando non sentì la porta dell'appartamento aprirsi. Erano le 20.30.. era rimasta lì, in camera sua per più di cinque ore.
-Fede, sono tornata.- la cantante raggiunse Laura in cucina e vide che stava riponendo una scatola nel frigorifero, ma non ci diede troppa importanza. -Allora, come è andata?- chiese alla ragazza. Federica rimise la solita maschera, quella della ragazza solare e sempre sorridente.
-Oh bene. Abbiamo fatto la torta e adesso sta cuocendo in for..- ma sbiancò quando vide Laura prendere un piatto alle sue spalle e mostrarle il contenuto.
-Era per caso questa?- esclamò l'altra ridendo. Federica fissò la torta bruciacchiata e sorrise imbarazzata. -Beh, fortuna che sono passata dai miei nonni e ne ho fatta una di “riserva”- e la ragazza in quel momento capì tutto.
-TU!!!- le puntò un dito addosso. -L'hai fatto apposta, ammettilo. Tu.. tu ci hai lasciati soli.. il messaggio.. te lo sei inventato sul momento, vero?- gridò l'altra mettendosi le mani nei capelli.
-Diciamo di sì.- sghignazzò Laura.
-Laly, ti odio a volte..- ma corse ad abbracciarla e finalmente si sfogò raccontandole tutto quello che era successo quel pomeriggio. -Ma ora sbrigati.. devi andare da Ville.. non vorrai mica lasciarlo solo stasera. Maleducata, sei senza cuore.. povero ragazzo. Tutto solo in quella torre.. vieni muoviti.- la trascinò in camera sua vestendola da capo a piedi.- Ok.. ora trucco e capelli.-
-Amore mio, lo so che ti piace coccolarmi così ma non sono la tua bambola personale..-
-Oh per stasera lo sei eccome..ecco qui.- disse guardando il suo riflesso allo specchio. -Sei perfetta.- saltellò battendo le mani come una bambina e la spinse fuori casa. -Divertitevi.- rise. “Bene ora me ne vado a letto: sono distrutta.”